Figlia della cenere

Figlia della cenere
Ilaria Tuti

Longanesi, pubblicato nel 3 giugno 2021
350 Pagine

Una nuova indagine che si apre con il ritrovamento in una cattedrale di sette frammenti di osso da parte di Teresa Battaglia e la sua squadra. Il vero inizio, però, risale a ventisette anni prima, quando Teresa non era ancora un commissario e dava la caccia al "killer degli anziani".

Figlia della cenere è ambientato su tre linee temporali differenti ed è un'indagine che intreccia il doloroso passato della protagonista, alla caccia di un assassino seriale per induzione, ovvero un assassino che si serve di un altro assassino per uccidere.

Nel presente la squadra vincente si riunisce, Teresa, Marini e i colleghi De Carli e Parisi concentrano le forze per partecipare all'indagine.
Un caso che vedrà non solo Teresa nuovamente in prima linea, ma anche la sua persona direttamente coinvolta.
Figlia della cenere è il quarto romanzo in cui ritroviamo Teresa Battaglia, dove è ampiamente presente il rapporto privilegiato tra Teresa e Marini, quel rapporto che ho amato dal primo incontro. I loro dialoghi sono a tratti battibeccanti, ma pregni di un amore viscerale come quello che lega una madre a un figlio. Si intendono, si capiscono e quella che è nata tra loro è una delle relazioni più genuine che ho incontrato nei libri.
Insieme a Marini, Teresa mostra tutta la sua fragilità, che in questo romanzo è ulteriormente accentuata e che comprendiamo appieno grazie ai riferimenti di ventisette anni prima. Nel passato Teresa lotta per farsi valere in un commissariato di soli uomini e nel privato soffre al fianco di un marito violento, nel presente invece, fa da protagonista la fatica dell'accettazione del tempo che passa. La fragilità del suo corpo ma soprattutto della sua mente, che le fa dimenticare le cose per via del l'Alzheimer che avanza.
A fare da collante abbiamo il caso di un serial killer che operava ventisette anni prima, e le risposte arrivano solamente nel presente.

È un romanzo intenso che mette a nudo Teresa! Viene dedicato quasi interamente questo ultimo romanzo (che spero non sia l'ultimo) alla sua personale storia e l'autrice è riuscita in un'impresa straordinaria: ha reso incredibilmente umano un personaggio nato nella sua mente, come se fosse reale, anche se questo è andato a discapito delle componenti del thriller - suspense e tensione soprattutto - che risultano quasi impercettibili. È dal primo momento in cui l'ho incontrata in Fiori sopra l'inferno che me ne sono affezionata, per questo spero di rincontrarla un domani, perché lasciarla andare è molto difficile.
Consiglio a tutti la sua storia.

Figlia della cenere
Ilaria Tuti

Longanesi, pubblicato nel 3 giugno 2021
350 Pagine

Una nuova indagine che si apre con il ritrovamento in una cattedrale di sette frammenti di osso da parte di Teresa Battaglia e la sua squadra. Il vero inizio, però, risale a ventisette anni prima, quando Teresa non era ancora un commissario e dava la caccia al "killer degli anziani".

Figlia della cenere è ambientato su tre linee temporali differenti ed è un'indagine che intreccia il doloroso passato della protagonista, alla caccia di un assassino seriale per induzione, ovvero un assassino che si serve di un altro assassino per uccidere.

Nel presente la squadra vincente si riunisce, Teresa, Marini e i colleghi De Carli e Parisi concentrano le forze per partecipare all'indagine.
Un caso che vedrà non solo Teresa nuovamente in prima linea, ma anche la sua persona direttamente coinvolta.
Figlia della cenere è il quarto romanzo in cui ritroviamo Teresa Battaglia, dove è ampiamente presente il rapporto privilegiato tra Teresa e Marini, quel rapporto che ho amato dal primo incontro. I loro dialoghi sono a tratti battibeccanti, ma pregni di un amore viscerale come quello che lega una madre a un figlio. Si intendono, si capiscono e quella che è nata tra loro è una delle relazioni più genuine che ho incontrato nei libri.
Insieme a Marini, Teresa mostra tutta la sua fragilità, che in questo romanzo è ulteriormente accentuata e che comprendiamo appieno grazie ai riferimenti di ventisette anni prima. Nel passato Teresa lotta per farsi valere in un commissariato di soli uomini e nel privato soffre al fianco di un marito violento, nel presente invece, fa da protagonista la fatica dell'accettazione del tempo che passa. La fragilità del suo corpo ma soprattutto della sua mente, che le fa dimenticare le cose per via del l'Alzheimer che avanza.
A fare da collante abbiamo il caso di un serial killer che operava ventisette anni prima, e le risposte arrivano solamente nel presente.

È un romanzo intenso che mette a nudo Teresa! Viene dedicato quasi interamente questo ultimo romanzo (che spero non sia l'ultimo) alla sua personale storia e l'autrice è riuscita in un'impresa straordinaria: ha reso incredibilmente umano un personaggio nato nella sua mente, come se fosse reale, anche se questo è andato a discapito delle componenti del thriller - suspense e tensione soprattutto - che risultano quasi impercettibili. È dal primo momento in cui l'ho incontrata in Fiori sopra l'inferno che me ne sono affezionata, per questo spero di rincontrarla un domani, perché lasciarla andare è molto difficile.
Consiglio a tutti la sua storia.
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